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Tuesday, 15 October 2024 22:36

Il Colore del Sangue di Nerone (Sergio Terzi)

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Tratto dal mio libro del 2020..

 

https://books.apple.com/it/book/il-colore-del-sangue-di-nerone-sergio-terzi/id1527104776

 

Sono sul mio divano. Il divano di Sara. Vedo un quadro astratto di Nerone, appena sopra la punta dei miei piedi. Ho sentito che l'astratto viene con la maturità. Con la padronanza. Ho sempre però creduto che ad una certa età, avanzata, sia anche più veloce la raffigurazione. Non si è forse più tanto precisi nei dettagli. Si deve comunicare con un nuovo linguaggio. Semplice nella stesura e complesso nell'interpretazione. 

A Fabriano anni prima conobbi il pittore Paolo da San Lorenzo. Un allievo di Picasso si diceva. Dipinse finché potè la mano. Gli ultimi mesi provò l'astratto. Era il suo astratto non ci sono dubbi. Capii che quella è una forma espressiva elevata. Finale. Il messaggio era diverso. Ogni artista esprime se stesso. Per raccontarsi agli altri. Oppure per liberarsi.

Seduti sul tavolino, uno di fronte all'altro chiesi a Nerone. Come ti senti adesso. Sei soddisfatto di quello che hai fatto. Mi rispose che l'arte lo faceva stare meglio. Che per lui era un modo di liberarsi. La risposta era calma. Di chi ha raggiunto una certa pace dei sensi. Di chi non può alzarsi la mattina senza espellere dai propri pori il colore. Quel sangue che bolle dentro, dopo anni di sofferente, prova ad uscire dal pennello, per fare meno male. Una grave patologia. Chi si taglia i polsi per far uscire il dolore. Un grande atto di coraggio. Chi dipinge e getta il colore sulla tela, trasformando la lesione in vita. E' la creazione. Il colore del sangue di Nerone schizza via dalle sue mani. Attraverso i pennelli. Per voler vivere ancora. Fino all'ultimo respiro. 

Sono seduto sul divano. Sopra la punta dei miei piedi spunta un quadro astratto di Nerone. Vedo la guerra. Il sangue. Le bestie. Il male che vince sul bene. La morte che prende chiunque. La dignità che appiattisce gli uomini. Tutti uguali. Di fronte al soccombere. Eppure ancora una pennellata. Perché possa uscire tutto, quel male. Perché possiamo noi essere migliori. Se ci liberiamo del sangue che bolle. Fino ad intiepidire l'animo. A chiudere gli occhi e poter finalmente sognare. Senza la preoccupazione di lottare. Ricevendo dalla natura. Quello di buono che ogni uomo merita.

Read 60 times Last modified on Tuesday, 15 October 2024 22:50
Roberto Cafarotti

Artista Contemporaneo

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Essere se stessi nella pittura

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